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Reddito energetico la misura che aiuta chi non riesce a pagare le bollette

Bollette, c’è una buona notizia per chi non può pagarle
“Reddito energetico, si inizia a fare sul serio. In Puglia la prima legge e in Sardegna un progetto sperimentale: come funziona la misura che aiuta chi non riesce a pagare le bollette”

Non riuscire a pagare le bollette è un problema di molti cittadini in Italia, ma finalmente si torna a parlare in maniera concreta di reddito energetico, una misura in aiuto delle famiglie che vivono in quella che è stata definità ‘povertà energetica’. In Puglia arrivata la prima legge, mentre in Sardegna è stato inaugurato in via sperimentale il progetto targato M5s del fondo rotativo fotovoltaico, accolto già positivamente da Di Maio e Fraccaro, rispettivamente vicepremier e ministro per i Rapporti con il Parlamento.
Ma se in Sardegna siamo ancora in via sperimentale, la Puglia è invece la prima Regione a dotarsi di una vera e propria legge per l’istituzione del Reddito energetico, un fondo pubblico da utilizzare per l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti delle abitazioni delle famiglie che non riescono a pagare le bollette, permettendogli così di risparmiare.

Reddito energetico, come funziona in Puglia

La legge che in Puglia ha messo d’accordo Movimento 5 Stelle e Partito Democratico è semplice e, come affermato anche da Di Maio ”esportabile in altre Regioni”. La norma prevede che la Regione stanzi dei contributi per l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti delle abitazioni, iniziando da quelle della famiglie che redditi più bassi. La legge prevede inoltre che l’utente sottoscriva una convenzione con il Gse (Gestore servizi energetici), attivando uno scambio dell’energia prodotta, con l’utente che si impegnerà a cedere alla Regione i crediti maturati nei confronti del Gse. In questo moto l’energia prodotta dai pannelli viene utilizzata dalla famiglia che abita la casa su cui sono montati, mentre l’eccedenza verrà ceduta alla Regione, che coì potrà avere nuove risorse finanziarie per aumentare la platea dei beneficiari.

Reddito energetico, come funziona in Sardegna

Molto simile al modello pugliese anche il progetto sperimentato in Sardegna dal Movimento 5 Stelle nel Comune di Porto Torres. In questo caso il progetto è stato attivato con un investimento di mezzo milione di euro in due anni e alla convenzione con Gse. Tramite un bando sono poi state assegnate alle famiglie meno abbienti le risorse per l’acquisto in comodato di impianti fotovoltaici domestici, per una durata massima del comodato di 25 anni, ma con la possibilità di riscatto. Anche qui, l’energia prodotta aiuta le famiglie a risparmiare sulla bolletta e quello che ‘avanza’ viene rivenduto alla rete elettrica con il ricavato che va a finire nel fondo per l’acquisto di nuovi pannelli.

Reddito energetico, si muove anche il Lazio

Dopo Puglia e Sardegna, il Lazio potrebbe essere la terza Regione italiana ad istituire il reddito energetico. La capogruppo del Movimento 5 stelle alla Regione Lazio Roberta Lombardi, prima dell’inaugurazione a Porto Torres aveva annunciato l’approvazione di una misura che puntava ad aumentare la produzione di energia rinnovabile attraverso un fondo per il reddito energetico. Secondo quanto spiegato in un post dalla Lombardi, il progetto nel Lazio potrebbe prevedere un una divisione a metà dell’energia prodotta: il 50% della remunerazione per la produzione di energia potrebbe andare ad alimentare il Fondo, mentre l’altro 50% verrebbe riconosciuto al nucleo familiare.

Fonte: http://www.today.it/economia/bollette-buona-notizia.html