ENERGIA RINNOVABILE - FOTOVOLTAICO

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Il mercato in Italia per i sistemi di accumulo.

Siamo di fronte a un passaggio fondamentale che nel volgere di 3-4 anni è destinato a far esplodere il mercato dei “sistemi di accumulo” e delle batterie: il settore che rivoluzionerà ancora una volta tutto il mondo dell’energia, appena messo sottosopra dall’inarrestabile crescita dalle energie rinnovabili. Lo sviluppo delle batterie consentirà di immagazzinare, senza più essere sprecata, l’energia in eccesso prodotta dalle rinnovabili, per loro natura “intermittenti”. Oppure, a depositare l’elettricità prodotta dalle grandi centrali termoelettriche per essere riutilizzata nei momenti di picco della domanda. Non solo: batterie di dimensioni più ridotte saranno al servizio di piccoli impianti rinnovabili destinati all’autoconsumo, come nel caso di abitazioni unifamiliari o capannoni industriali: i pannelli solari uniti a una batteria consentiranno di staccarsi dalla rete elettrica.

Del resto, i due settori – rinnovabili e accumulo – procedono di pari passo. E il nuovo record che verrà battuto dalla green economy entro la fine dell’anno, con l’abbattimento del muro dei 2 mila gigawatt installati nel mondo (tra eolico, fotovoltaico, idro e geotermico) sarà uno dei driver fondamentali per il futuro successo di batterie e sistemi di accumulo. «Il mercato delle batterie mostrerà nel breve una dinamica simile a quella del fotovoltaico degli ultimi anni, con un calo dei prezzi che andrà di pari passo con lo sviluppo della domanda. Un calo dei prezzi che per l’energy storage potrà essere anche del 50% entro il 2020», recita il nuovo rapporto di Agici-Oir dedicato, come ogni anno, agli ultimi sviluppi del settore delle rinnovabili.

Il potenziale di mercato in Italia per i sistemi di accumulo

Tenendo in considerazione le nuove realizzazioni residenziali sviluppate secondo il paradigma full electric, le quelle in retrofit su impianti esistenti e quelle non residenziali, il mercato potenziale dei sistemi di accumulo  come “riserva di energia” da qui al 2025 può essere stimato in 150 milioni di euro, di cui il 50% relativo ai sistemi ex novo (oltre 25.000 realizzazioni) e il restante 50% al retrofit (circa 21.000 realizzazioni). Il valore è dunque interessante che complessivamente raggiunge  il 15%-20% del totale della base installata al 2025 di impianti residenziali di produzione di energia localizzati (fotovoltaici).

Il mercato potenziale dei sistemi di accumulo nei “servizi di rete”, invece, da qui al 2025 può essere stimato in circa 90 milioni di euro nello scenario conservativo e sino a 420 milioni di euro nello scenario espansivo, che ha peraltro maggiori possibilità di accadimento. Complessivamente si tratta di un mercato potenziale grande sino a quasi 3 volte quello degli impieghi come “riserva di energia”. Se si considera che questo mercato di fatto oggi non esiste, e che la stima fatta è conservativa in quando considera solo un parte del mercato del dispacciamento (in particolare il MSD “a salire”), ci si rende conto della rilevanza delle decisioni da assumere. Se poi si ipotizza che i sistemi di accumulo entrati sul MSD permettano almeno di tagliare i picchi di prezzo dell’energia transata “a salire”, i benefici per il Sistema Paese  ammonterebbero a 321 milioni di euro. Un valore che da solo sarebbe equivalso al 29% del MSD 2015 e che corrisponderebbe (essendo però un risparmio annuale) all’installazione di 230 MW di sistemi di accumulo.

Nel caso dei “servizi di rete”, l’analisi è stata fatta considerando i valori di prezzo sul MSD registrati nel 2015 e riportare due scenari: uno conservativo, dove l’ingresso del “batterista puro” avvenga solo per operare in condizioni di prezzo dell’energia transata a “salire” superiori a 275 €/MWh; e uno espansivo, dove l’ingresso del “batterista puro” avvenga per operare in condizioni di prezzo dell’energia transata a “salire” superiori a 175 €/MWh, ossia in modo molto più organico al funzionamento del mercato.