NORMATIVA

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Fotovoltaico. Le nuove norme IEC 61215 e 61730

Nel corso del 2016 sono state pubblicate le nuove norme internazionali IEC 61215:2016 e IEC 61730:2016. Queste norme, arrivate alla terza edizione, rappresentano i riferimenti principali per i moduli fotovoltaici. Numerose sono le variazioni rispetto alle precedenti versioni del 2005.

FuturaSun, azienda con la quale Tecnoapp collabora nel settore fotovoltaico da più di due anni, ha intrapreso, prima tra tutti i produttori italiani e probabilmente tra i primi a livello globale, il nuovo processo di certificazione presso il TÜV Rheinland di Colonia.

Un aspetto molto importante riguarda la misura effettiva dei moduli: fino ad oggi infatti i laboratori si limitavano a verificare i degradi dei moduli, senza valutare se la potenza dichiarata inizialmente corrispondeva alla potenza effettiva misurata. Con la nuova norma il produttore è tenuto ad inviare sia i moduli con potenza inferiore sia quelli con potenza maggiore per ciascuna famiglia di prodotto. Non è quindi più possibile certificare per esempio un modulo da 275 Wp semplicemente avendo testato un modulo da 250 Wp come avveniva fino ad oggi. Per ottenere il certificato da 275 Wp il laboratorio deve misurare alcuni moduli con effettiva potenza 275 Wp.

Particolarmente “educativa” per i clienti finali è la modifica sul formato standard di etichetta del modulo che impone di indicare le incertezze di misura: molto spesso infatti non si coglie che la misura di un modulo è assai complessa e la precisione assoluta non è ancora disponibile pur con i migliori strumenti in circolazione.

Il degrado complessivo dei moduli per considerare il test superato viene ridotto dall’8% al 5%, limitando quindi le classificazioni positive.

Sparisce l’NOCT (Nominal Operating Cell Temperature) e arriva l’NMOT (Nominal Module Operating Temperature). Dopo anni di misure sperimentali si è notato come il valore NOCT, che viene abitualmente preso come temperatura operativa del modulo, venga misurato con incertezze molto ampie; anche di 10 °C. In buona parte questa incertezza è legata a tutta una serie di restrizioni che portano ad eliminare molti dei valori misurati durante la prova. Con la nuova procedura invece si accetteranno condizioni meteo più varie e il risultato sarà maggiormente in linea con il comportamento reale del modulo.

coefficienti termici vengono inoltre misurati in modo diverso rispetto al passato.

Molto più stringenti sono diventati i test sulla scatola di giunzione. Quest’ultima deve esserecertificata secondo la IEC 62790 altrimenti non può essere utilizzata. Per la prima volta si andrà inoltre a verificare separatamente la robustezza meccanica della junction box e dell’insieme cavi/connettori.

I test per verificare la massima tensione ammissibile sono stati modificati e resi più severi. Ottenere il certificato a 1500 V, molto utile nel caso di impianti di grandi dimensioni, sarà quindi più difficile.

Per esempio le distanze tra gli elementi conduttivi e l’esterno sono state aumentate, così come è stato aumentato lo spessore del backsheet necessario per garantire i 1500 V di isolamento.

Numerose altre varianti riguardano il peel test ol’ignitability test per valutare la possibilità che un modulo possa propagare una fiamma che arriva dall’esterno. Inoltre anche la prova di resistenza agli “hot spot” è stata estesa a temperature oltre i 60°C che non di rado si raggiungono durante i mesi estivi.

Inoltre anche i test di carico meccanico sono stati modificati: ora sarà necessario testare il modulo a una volta e mezza il valore massimo del carico ammesso, sia in compressione sia in trazione.

In generale queste nuove norme daranno maggiori garanzie ai clienti finali e obbligheranno i produttori a continui rinnovi per aggiornare le effettive potenze disponibili.