ENERGIA RINNOVABILE - FOTOVOLTAICO

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FOTOVOLTAICO E CESSIONE DEL CREDITO D’IMPOSTA: LO STATO DELL’ARTE

LA PUBBLICAZIONE DELLE ISTRUZIONI OPERATIVE DA PARTE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE
CONFERMA LA MISURA CHE PREVEDE LA POSSIBILITÀ PER I CLIENTI FINALI DI CEDERE AGLI
INSTALLATORI IL CREDITO D’IMPOSTA DEL 50% PER RISTRUTTURAZIONE E FOTOVOLTAICO
E DEL 65% PER L’ECOBONUS. MA LA FILIERA DEL SOLARE È FORTEMENTE PREOCCUPATA.

l mercato del fotovoltaico italiano è sempre stato abituato a colpi di scena e a misure che molte volte hanno ostacolato il suo sviluppo. L’ultimo in ordine di tempo è la norma del Decreto Crescita, approvato lo scorso 28 giugno e pubblicato in Gazzetta Ufficiale tra luglio e agosto, che prevede la possibilità per il cliente finale di cedere il credito d’imposta al 50% all’installatore, che a sua volta può cederlo al fornitore.

Il documento ha scatenato un terremoto all’interno del mercato per il grave impatto sul lavoro di tante aziende attive in Italia, e in particolare sul lavoro di installatori e distributori. Lo sconto del 50% agevolerebbe di certo il cliente finale, che invece di ricevere la metà del valore dell’investimento in 10 anni, così come previsto dall’originaria detrazione fiscale, beneficerebbe subito di un mega sconto; ma allo stesso tempo penalizzerebbe proprio gli installatori e i distributori, molti dei quali non
dispongono delle risorse finanziarie per affrontare un gran numero di richieste e vedere restituirsi parte della spesa in cinque anni.
Insomma, installatori e distributori dovrebbero in qualche modo fare da banca nei confronti dello Stato, mentre questo dovrebbe essere un compito più facilmente gestibile da banche e istituiti di credito, che invece sono i grandi esclusi in questa vicenda. La norma, infatti, sottolinea chiaramente che per il credito d’imposta “rimane in ogni caso esclusa la cessione ad istituti di credito e ad intermediari finanziari”.
Quindi, la metà del valore dell’impianto fotovoltaico verrà restituita all’installatore o al distributore in cinque anni.
Ma la norma non piace affatto al mercato, che attendeva una sterzata ed eventuali modifiche proprio in questa direzione.

A fine luglio, ad esempio, il Movimento 5 Stelle aveva annunciato l’intenzione di depositare un nuovo disegno di legge, a prima firma del capogruppo Stefano Patuanelli, per apportare modifiche alla cessione del credito d’imposta.
L’obiettivo era quello di accelerare i rimborsi ai fornitori. Gianni Girotto, presidente della commissione X (Industria e Commercio) del Senato, spiegava così la proposta del gruppo pentastellato: «La cessione del credito d’imposta è una misura da tutti fermamente voluta, al fine di dare impulso alla domanda e di aumentare questo tipo di interventi sugli edifici.
Così però il fornitore del servizio può recuperare quanto scontato solo come credito d’imposta. Un meccanismo che giocoforza rischia di avvantaggiare le imprese più strutturate e con più liquidità, a scapito di quelle artigiane.